FUORITEMPO

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Fuoritempo: dare ritmo al futuro, una sfida alla volta.

Ci sono realtà che crescono per tendenza e altre che crescono per visione. Fuoritempo appartiene decisamente alla seconda categoria: una realtà nata nel 1994 e sviluppata con tenacia da Massimo Viara, in grado di evolvere seguendo le trasformazioni del mercato musicale, del retail e della tecnologia.

Da DJ Point a store multidisciplinare, da negozio specializzato a punto di riferimento per HiFi, strumenti musicali e consulenza tecnica: la storia di Fuoritempo parla di adattamento, evoluzione e scelte coraggiose. Abbiamo incontrato Massimo Viara per parlare di sfide strategiche, mercato, trasformazioni e futuro. Il risultato è tra le righe di questa bella intervista.

Come nasce Fuoritempo e qual è oggi la vostra identità?

Fuoritempo nasce nel 1994, con una forte radice nel mondo dell’intrattenimento: discoteche, DJ set, installazioni e service. All’inizio eravamo un punto di riferimento per i DJ Point, con il tempo abbiamo ampliato la nostra visione. Abbiamo unito competenze commerciali, passione e spirito di adattamento, allargando il nostro catalogo agli strumenti musicali, all’HiFi e a tutto ciò che riguarda l’amplificazione. Oggi siamo una realtà da 1000 mq di esposizione, un punto d’incontro per musicisti, appassionati e professionisti. Trattiamo chitarre, fiati, archi, attrezzatura DJ, HiFi e collaboriamo con installatori per impianti e noleggio. Il nostro obiettivo è offrire una scelta ampia e di valore: un luogo dove la musica prende forma in tutte le sue sfumature.

Quali sfide avete affrontato lungo il percorso?

Le sfide sono arrivate subito. Dopo appena un mese dall’apertura abbiamo dovuto affrontare un’alluvione che ha danneggiato il mercato degli strumenti musicali della zona. Poi è arrivata la crisi del 2008-2012, un periodo complicatissimo per il nostro settore. È stato allora che abbiamo deciso di investire nell’online per compensare il calo delle vendite fisiche. Infine, la pandemia: i ristori hanno aiutato solo in parte, quindi abbiamo dovuto riorganizzarci ancora una volta, spostando l’attenzione verso nicchie più redditizie e rafforzando i nostri canali digitali. Ogni sfida è stata un’occasione per evolvere, cambiare prospettiva e trovare nuove strade.

Come vede il futuro del negozio di strumenti musicali?

Sono sempre stato ottimista, ma credo che serva una governance più equilibrata dell’e-commerce. Il problema principale non è il distributore, ma alcune case produttrici che non percepiscono il rischio di un mercato basato solo sul prezzo. Se i margini si assottigliano, un negozio fisico non può reggere: servono numeri impossibili. Se non si troverà un equilibrio, saranno le stesse aziende a vendere direttamente online, penalizzando il cliente finale, che si ritroverà senza assistenza post vendita. Noi ci siamo attrezzati con un servizio interno di riparazione: è un valore aggiunto che l’online non può offrire. Ed è quello che i clienti oggi cercano: competenza, supporto, relazione.

Quanto è importante il supporto dei distributori?

Fondamentale. Un fornitore deve aiutarti a vendere, sostenerti con prodotti validi e condizioni corrette. Sisme, da questo punto di vista, è un partner vero: presente, attento e orientato alla collaborazione. In un mercato dominato dall’e-commerce, avere un rapporto solido con chi distribuisce i prodotti diventa un fattore competitivo imprescindibile.

Qual è stata la scelta che ti ha dato più soddisfazione?

Ce ne sono molte, ma una in particolare: l’introduzione degli strumenti “classici” - chitarre, violini, fiati - che oggi rappresentano un settore importante per noi. E poi il ritorno dell’HiFi: giradischi e diffusori hanno vissuto una rinascita dopo la pandemia. Hanno riportato i clienti in negozio, desiderosi di ascoltare, provare, parlare con qualcuno che possa guidarli. Questo contatto umano ha ridato anima al negozio e ci ha permesso di fidelizzare tanti appassionati. Avere scelto di investire su questi prodotti e spostare l’elettronica più tecnica sull’online si è rivelata una decisione vincente.

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